«Non dire mai che i sogni sono inutili perché inutile è la vita di chi non sa sognare» diceva Jim Morrison. Il primo consiglio, Rasmus, è perciò di continuare a coltivare la tua passione, indipendentemente da quella che potrà essere la tua scelta formativa e professionale. Il mondo della musica non si avvale però solo di docenti e performer, ci sono una moltitudine di profili professionali con competenze variegate uniti dal medesimo interesse. Proviamo ad immaginare un grande concerto!
Sarebbe impossibile realizzarlo senza operatori di palcoscenico ed elettronici multimediali. Qualcuno di loro potrebbe aver proseguito la formazione per diventare tecnico del suono ed occuparsi della regia monitorando il soundcheck, provvedendo alla registrazione dell’evento e al mixaggio dei brani grazie a software sviluppati da ingegneri informatici.
Il bassista della band che suonerà si presenterà con una serie di pedali che daranno al suono del suo basso elettrico un’identità personale. I primi pedalini distorsori sono stati inventati da persone che avevano principalmente due interessi: l’elettrotecnica e la musica. Il passaggio dall’analogico al digitale ha quindi permesso ad ingegneri informatici, elettronici, elettrotecnici o a fisici e matematici di partecipare alla continua evoluzione tecnologica che ci consente oggi di suonare, registrare, campionare, sintetizzare, ascoltare… insomma: di vivere la musica. Grazie agli ultimi sviluppi nel campo dell’intelligenza artificiale, in particolare del machine learning, con un’applicazione installata sul loro smartphone, gli spettatori potranno registrare una sequenza di concerto e identificare in pochi secondi il nome della band e il titolo del brano. Come vedi le possibilità sono innumerevoli e troverai sicuramente la tua strada.