Gentile Liliana,
lo spreco alimentare ha raggiunto livelli incredibili e preoccupanti. La produzione alimentare, la distribuzione e il consumo creano un grosso impatto ambientale che può essere ridotto solamente cambiando il modo in cui noi produciamo e consumiamo.
Ognuno di noi può fare qualcosa nel suo privato ma abbiamo bisogno di professionisti qualificati, motivati e sensibili al rispetto ambientale.
Se nel passato si parlava soprattutto di agricoltura con distribuzione e consumo locale, oggi il settore è cambiato radicalmente grazie alla grande evoluzione tecnologica, ma anche alla riorganizzazione dei mercati globali. Parliamo perciò piuttosto dell’ambito agroalimentare, che comprende l’agricoltura, l’industria della trasformazione alimentare e la commercializzazione.
Le opportunità di studio che ti si aprono sono variegate. Ci sono per esempio gli studi di agronomia: l'ingegnera agronoma si occupa di organizzare, sviluppare e migliorare l'agricoltura a livello scientifico e tecnico e in tutti i settori di produzione; contribuisce all’approvvigionamento di derrate alimentari per la società, adatta la produzione ai bisogni del mercato con un’attenzione alle risorse naturali.
L’ingegneria alimentare si sviluppa dall'incontro fra la produzione delle materie prime e la lavorazione di prodotti alimentari, fra le scienze naturali e l'economia, fra il marketing e le esigenze dei consumatori.
Anche chi studia economia può dare alla propria attività un’impronta più rispettosa dell’ambiente. Vi è poi una ricca offerta di corsi post-diploma (MAS, DAS e CAS) offerti da SUP, università e politecnici, ai quali potrai accedere una volta laureata.
Ai fini delle tue scelte dovrai identificare quale aspetti preferisci approfondire. Quindi indaga, informati, sii curiosa: nei link qui sotto segnaliamo una serie di piste che potrai seguire.