Che si tratti di ghiaccio, pioggia o vapore acqueo, la quantità di acqua all’interno del suo ciclo rimane invariata – non va persa neanche una goccia. Neppure il riscaldamento della Terra può influire sulla quantità d’acqua presente all’interno del ciclo. Ma gli esperti ipotizzano che il ciclo si sia potenziato. Ciò significa maggiore evaporazione e più pioggia, ma non dappertutto. In certe zone piove più spesso, in altre aumentano siccità e periodi di caldo. Gli eventi climatici estremi sono in aumento e il modello delle precipitazioni è cambiato radicalmente. In Svizzera gli inverni più miti provocano minori precipitazioni nevose e lo scioglimento precoce (già in primavera) dei ghiacciai. Quindi in estati sempre più roventi viene a mancare l’acqua di fusione proprio quando i campi ne avrebbero più bisogno – e gli agricoltori devono innaffiare in maniera più mirata e oculata e passare a varietà più robuste. Anche il livello dei laghi artificiali diminuisce, il che comporta una minore produzione di energia nel periodo estivo. Inoltre laghi e fiumi si surriscaldano, con conseguenti sofferenze per pesci e altri organismi acquatici. E quando finalmente piove, spesso si tratta di precipitazioni violente che provocano inondazioni e nubifragi perché l’aria calda immagazzina maggiore umidità. Questo può causare in montagna, senza il ghiaccio come elemento stabilizzatore, frane e smottamenti.
Round and round and round: il ciclo dell’acqua
L’acqua sulla Terra fa parte di un ciclo costante, il cui motore è il Sole. L’energia solare riscalda l’acqua del mare fino a farla evaporare, cioè passare dallo stato liquido a quello gassoso. Il vapore acqueo sale negli strati d’aria più freddi dove avviene il processo di condensazione e si trasforma in goccioline.
Aggregandosi, le goccioline formano le nuvole. Se le nuvole diventano troppo pesanti, le particelle d’acqua tornano alla terra sotto forma di pioggia, grandine o neve, si disperdono nel terreno o confluiscono in fiumi e laghi che poi sfociano nel mare. Da lì il ciclo ricomincia. Ma anche le acque di scarico domestiche, industriali e agricole rientrano in circolo in questo ciclo naturale grazie agli impianti di canalizzazione e depurazione. Senza questo scambio continuo tra mare, atmosfera e suolo, le scarse riserve di acqua dolce della Terra sarebbero esaurite da tempo. Durante l’evaporazione il sale rimane in superficie e così dall’acqua marina si ottiene acqua piovana dolce. Con questo metodo si ricava anche il sale marino: nei bassi bacini delle saline lungo la costa l’acqua di mare evapora finché non rimane che una crosta salata. Il ciclo dell’acqua è fondamentale anche per la regolazione del clima: trasporta l’umidità fino agli strati più secchi e conduce l’energia termica dalle gocce alle zone climatiche più fredde.