I materiali da costruzione tradizionali possono venire in parte riutilizzati e reimmessi nel ciclo di vita dei materiali. Tuttavia sono stati profusi notevoli sforzi anche per costruire con materie prime rinnovabili facenti già parte di un ciclo di vita ecologico. Niente di nuovo sotto il sole: anche i nostri antenati costruivano con legno e canne, oltre che con pietra e argilla, gli unici materiali di cui disponevano. Il legno continua a essere onnipresente anche oggi come materiale da costruzione. Forse non tutti sanno che per l’isolamento termico si potrebbe usare la lana di pecora, la canapa o perfino il crine vegetale. L’azienda britannica BIOHM produce addirittura lastre ricavate dalla buccia delle arance, utilizzabili come pannelli da parete o da pavimento.
È oggetto di ricerca anche il miglioramento dei materiali da costruzione tradizionali con gli additivi ricavati da materiali biologici. Ogni anno l’industria conserviera smaltisce oltre un milione di tonnellate di conchiglie tra i rifiuti. Per ridurre l’impronta ecologica del calcestruzzo, le conchiglie sminuzzate potrebbero sostituire una parte della sabbia e del pietrisco. Anche la canapa, il bambù e la lana potrebbero venire impiegati come materiali inerti per il calcestruzzo.
Un materiale da costruzione completamente nuovo è il micelio, l’apparato radicale dei funghi. Nelle giuste condizioni questo intreccio di radici può crescere in qualunque forma fino a creare una struttura solida. Si tratta di un materiale che può essere impiegato come isolamento termico o acustico, oppure trasformato in laterizio o componente dei mobili. Per il futuro si prospetta addirittura un suo utilizzo in strutture di grandi dimensioni, come le pareti prefabbricate.