3 domande all’IA
1. A chi si deve la sua invenzione?
L’espressione è stata coniata nel 1955 da un certo John McCarthy, docente presso una delle università statunitensi d’elite, la Standford University.
2. Come si capisce se una macchina o un computer sono intelligenti?
Con il test di Turing: il computer deve convincere il partner umano che è anch’esso umano. Nel 2014 un chatbot russo ha superato il test di Turing facendo credere a diversi partecipanti al test di essere uno studente tredicenne di Odessa, Eugene Goostman, che – logicamente – non era in grado di rispondere a tutte le domande.
3. Qual è il sesso dell’intelligenza artificiale (IA)?
Generalmente quello femminile, come Alexa e Siri. Gli studi dimostrano che le voci femminili vengono percepite in maniera più piacevole rispetto alle voci maschili e quindi si preferisce seguire le istruzioni impartite da una voce femminile.
Qualche cifre ...
- L’82% di 8370 lavoratori di dieci Paesi diversi ritiene che l’IA possa fare un po’ meglio rispetto ai propri superiori: il 26% ha citato la divulgazione di informazioni oggettive, il 34% il rispetto degli orari di lavoro, il 29% le competenze di problem solving e il 26% la gestione del budget.
- Nell’arco di 3 giorni il software «Alpha Go Zero» si è autoinsegnato il gioco del Go sulla base delle regole del gioco, passando così da principiante a professionista imbattibile.
- Il 53% di 600 utenti online in Svizzera non sa se ha mai utilizzato prodotti IA nel settore finanziario.
- La quota di mercato dello speech and voice recognition nel 2017 dovrebbe aver toccato quota 6,19 miliardi di dollari.
- Il 41% di 2000 intervistati in Svizzera è interessato all’utilizzo di un veicolo a guida completamente autonoma, mentre il restante 59% si dichiara contrario.