Già a sette anni Daniela Marino aveva ben chiaro in mente cosa voleva diventare: ricercatrice! La piccola Daniela di allora sarebbe orgogliosa della quarantunenne Daniela di oggi: una laurea in biotecnologia all’Università di Milano e un dottorato al Politecnico di Zurigo, Daniela Marino guida una start-up biotech a Schlieren che si aggiudica un premio dopo l’altro.
Cutiss, così si chiama l’azienda, produce pelle umana in laboratorio. È basta una piccola quantità di cute sana delle dimensioni di un francobollo per isolare un numero di cellule sufficiente a coltivare un nuovo tessuto cutaneo identico alla pelle del paziente. L’anno scorso Cutiss è riuscita a salvare un neonato di soli 20 giorni che presentava ustioni molto estese.
Attualmente l’intero processo è in fase di sperimentazione clinica. Prima di poter essere immessi sul mercato i prodotti medicali devono ottemperare a una serie di requisiti estremamente rigorosi. L’obiettivo di Cutiss è costruire un macchinario in cui in futuro il ciclo si svolga in un circuito chiuso sterile e automatizzato: più rapido, più sicuro, più conveniente e quindi più alla portata di tante e tanti pazienti.
Non siamo ancora a questo punto, ma parlando con Daniela Marino si nota subito che non si lascia scoraggiare facilmente. Emana fiducia e dinamismo. Un atteggiamento che l’ha aiutata, lei che ha sempre e solo voluto fare la ricercatrice, a diventare un’imprenditrice di successo. «Cosa fosse un business plan, l’ho scoperto su Google», racconta ridendo. Poter aiutare le persone con gravi pro blemi cutanei o i bambini con ustioni potenzialmente letali vale tutto il suo impegno. Lei stessa è madre di due bimbi ancora piccoli. Ricercatrice, imprenditrice, madre: come riesce a conciliare tutti questi ruoli? «Basta solo volerlo ed è la vita stessa ad offrirci le soluzioni.»