Perché non è permesso uccidere un uomo per prelevarne gli organi, così da poter guarire molte altre persone in fin di vita? Nel campo della medicina oltre a questioni etiche specifiche si toccano anche temi etici di base, come il diritto alla vita e l'integrità della persona umana. L'etica in medicina si confronta con i valori e le norme che aiutano a prendere le migliori decisioni possibili nei differenti campi della sanità pubblica.
Oltre al valore di base della dignità umana, altri quattro valori occupano un posto centrale nell'etica medica:
- Assistenza: aiutare le persone malate, occuparsi di loro, mettere il loro benessere al centro delle preoccupazioni e fare loro del bene.
- Non causare danni al paziente: non far prendere al paziente rischi eccessivi o inutili, non praticare alcun trattamento non sicuro, tenere in conto gli effetti collaterali.
- Equità: trattare tutti i pazienti in modo equo e conformemente ai loro bisogni, non avvantaggiare o svantaggiare dei pazienti in funzione della loro origine, del loro lavoro, del loro carattere, ecc.
- Autodeterminazione: il paziente deve essere tenuto al corrente dei trattamenti possibili e approvare esplicitamente gli interventi.
A questi valori si aggiungono l'empatia del medico e il rispetto del segreto medico. La propria responsabilità è un valore altrettanto discusso nell'ambito dell'etica medica. Con questo si intende che ognuno deve mostrarsi responsabile della propria salute.
L'assistenza, il fatto di non causare danni ai pazienti, l'equità e l'autodeterminazione sono dei valori così importanti da essere descritti come i quattro princìpi dell'etica in medicina. Ciononostante, alcune volte è impossibile soddisfarli contemporaneamente poiché, nella pratica, sono spesso contrapposti. Ecco tre esempi:
L'assistenza o non causare danni
Secondo il principio dell'assistenza il paziente deve poter beneficiare della terapia più efficace. Purtroppo, tutti gli interventi medici comportano rischi più o meno importanti. In alcuni rari casi, gli effetti collaterali di un trattamento possono persino causare il decesso del paziente. Questo significa che, in un esempio concreto, il principio dell'assistenza e quello di non causare danni al paziente sono difficilmente conciliabili. È dunque necessario valutare cautamente i rischi e non mettere il paziente troppo in pericolo.
L'autodeterminazione o non causare danni
Secondo il principio dell'autodeterminazione il paziente ha il diritto di scegliere il trattamento cui sarà sottoposto. Purtroppo, nel caso in cui il trattamento scelto dal paziente risulti troppo pericoloso per il suo attuale stato di salute, per esempio se è troppo instabile per subire una grossa operazione, l'intervento non deve avere luogo così da poter soddisfare il principio di non causare danni al paziente.
L'assistenza o l'equità
Il trapianto di organi permette di migliorare notevolmente la qualità della vita delle persone affette da gravi malattie come quelle renali. Il trapianto soddisfa appieno il principio dell'assistenza. Purtroppo, il numero di organi disponibili è insufficiente per permettere a tutti i pazienti bisognosi di beneficiare di un trapianto. Ecco quindi che entra in gioco la questione di una distribuzione equa. Il principio di un trattamento equo per tutti esige che gli organi disponibili siano attribuiti seguendo criteri strettamente medici. Non sarebbe corretto, infatti, favorire una persona ricca o conosciuta. Se due persone hanno una prognosi medica simile su un determinato organo, il paziente che beneficerà del trapianto sarà colui che si trova prima sulla lista d'attesa.
In questi casi particolari c'è bisogno di confrontare i pro e i contro, prendendo una decisione basata su scienza e coscienza. Pertanto, le informazioni mediche come radiografie, esami del sangue, eccetera, devono essere prese in considerazione tanto quanto l'insieme globale dei valori. È anche possibile elencare i valori e valutarne l'importanza. Talvolta un valore può pesare più di un altro.
Esempio: nel caso di un ragazzo di 25 anni malato di tumore maligno, il paziente e i medici saranno disposti a esporsi a effetti collaterali più severi per poter combattere il tumore rispetto che nel caso di un paziente più anziano. Nel caso di persone molto vecchie, normalmente il bilancio pende dalla parte della qualità della vita attuale rispetto alla guarigione a lungo termine della malattia. Le situazioni quotidiane in medicina sono evidentemente ben più complesse di questi semplici esempi. Le decisioni, a volte molto difficili da prendere, non sono lasciate solo al personale medico e ai pazienti. In molti ospedali e associazioni professionali esistono delle commissioni etiche che elaborano le direttive da seguire nelle situazioni più delicate e intervengono quando le decisioni prese non sono le migliori.