Il riso è la pianta alimentare più importante al mondo. È il nutrimento base per oltre 2 miliardi di persone nei paesi in via di sviluppo. Ora ti spiego perché e come gli ingegneri genetici hanno prodotto delle piante di riso che producono nei loro chicchi la provitamina A.
250'000 bambini ciechi all'anno
La provitamina A è presente solo nell'involucro del chicco di riso e viene trasformata nel nostro organismo in vitamina A. Le persone che si cibano quasi esclusivamente di riso soffrono dunque di carenze di vitamina A. Ciò può causare cecità. La mancanza di vitamina A aumenta inoltre la sensibilità alle malattie infantili, come il morbillo, la dissenteria e alcuni disturbi respiratori. Circa 124 milioni di bambini nel mondo soffrono di carenza di vitamina A e nel solo sud-est asiatico 250'000 bambini perdono la vista ogni anno per questo motivo.
Delle piante di riso che producono la provitamina A potrebbero salvare dalla morte da 1 a 2 milioni di bambini all'anno.
Perché allora non si mangia il riso con la buccia, risolvendo così il problema? Purtroppo, le cose non sono così semplici. La buccia del chicco di riso ha un alto tenore di oli. Stoccato in un clima tropicale, il riso non sbucciato diventa rapidamente rancido e immangiabile, quindi i chicchi di riso devono essere scorticati. L'inconveniente è che, insieme alla buccia, si perde anche la preziosa provitamina A.
I chicchi di riso devono produrre la provitamina A
Ricercatori del Politecnico di Zurigo e dell'Università Friburgo in Brisgovia si sono uniti per coltivare, tramite l'ingegneria genetica, piante di riso che producono la provitamina A non solo nell'involucro, ma anche all'interno del chicco di riso. Questo obiettivo non è realizzabile con i metodi di coltivazione tradizionali.
I ricercatori hanno pensato che, con tre enzimi (proteine) supplementari, la pianta di riso fosse in grado di produrre la provitamina A nei suoi chicchi. Si trattava perciò di trasferire i tre rispettivi geni da altri organismi alla pianta di riso.
Tre geni per il riso
Due dei tre geni provengono dal narciso, mentre il terzo da un batterio. Gli ingegneri genetici del Politecnico di Zurigo li hanno inseriti nella pianta di riso tramite un processo simile a quello nel capitolo «Introduzione di geni nei batteri». Le cellule di riso transgeniche che hanno incorporato tutti e tre i geni integrandoli in modo stabile nel DNA sono state trattate con ormoni vegetali, così da generare intere piante di riso.
Queste piante producono la provitamina A nei loro chicchi, che conferisce loro un colore giallognolo. Per questo si parla di «riso dorato».
La ricerca continua
In seguito, i ricercatori sono riusciti ad aumentare il contenuto di provitamina A nei chicchi di riso. I ricercatori del Politecnico di Zurigo continuano a collaborare con i loro colleghi delle Filippine, per trasmettere la capacità di produrre provitamina A a determinate varietà di riso adattate alle tipologie di clima e suolo presenti nei paesi in via di sviluppo. Il maggiore contributo finanziario è dato dalla fondazione Bill Gates, una delle più importanti fondazioni umanitarie a livello mondiale. Inoltre, sono in corso vari studi che analizzano il consenso tra la popolazione e gli effetti del riso geneticamente modificato sull'uomo e sull'ambiente. Gli sforzi dell'industria volti a sviluppare ulteriormente e commercializzare il «riso dorato» sono tuttavia cessati, in seguito alle forti proteste contro l'ingegneria genetica verde.
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